L’educational di Minimiteatri per la valorizzazione della figura di Xanto Avelli
FRANCESCO XANTO AVELLI - UN ARTISTA MONDIALE Progetto di Fondazione Rovigo Cultura
“Avelli tra noi” è l’educational di Minimiteatri per la valorizzazione della figura di Xanto Avelli nelle scuole secondarie di secondo grado all’interno del progetto “Francesco Xanto Avelli. Un artista mondiale” della Fondazione Rovigo Cultura
“Xanto Avelli fu il “figulo” che portò il nome di Rovigo nelle più autorevoli corti del Rinascimento, egli incarnò quell’ideale di uomo di corte descritta da Baldassarre Castiglione nel suo “Cortegiano”. A raccontarlo è stata Micol Andreasi, docente di Lettere e storica dell’Arte, che intervenuta insieme a Letizia Piva, direttore artistico di Minimiteatri, all’incontro-conferenza sulla figura di Xanto Avelli per gli studenti e per i docenti del Liceo Artistico Roccati di Rovigo. L’evento, curato da Minimiteatri, rientra in una serie di proposte per la città messe a punto da Elena Busson, Vice Presidente della Fondazione Rovigo Cultura, nell’ambito del progetto “Francesco Xanto Avelli un artista mondiale”, per rendere omaggio e far conoscere uno degli artisti di ceramiche rinascimentali più prolifico di sempre. Un uomo colto che non si limitò a disegnare sui piatti o sulle tazze, ma compose 44 sonetti in lode al suo signore, il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere, e non smise mai di autografarsi come “da Rovigo”. Lo stile dei suoi piatti, l’inconfondibile grafia con cui a partire dal 1530 li autografava e con cui sul piede di ognuno indicava con pochi versi il soggetto ritratto, i 44 sonetti e pochissimi documenti d’archivio, è tutto ciò che si possiede dell’origine, della formazione, della carriera del nostro Xanto. Non sufficiente per rispondere alle ancora tante domande sul suo conto, ma abbastanza per riconoscerne e apprezzarne lo straordinario talento al servizio della casata dei Della Rovere.
“Voler conoscere Xanto – secondo Micol Andreasi, docente Progetto Avelli fra noi – significa aprire infinite finestre: sulla cultura e sullo stile di vita delle corti rinascimentali, sulla triste situazione politica ed economica della Rovigo tra la fine del ‘400 ed i primi anni del ‘500, sull’arte del dipingere sui piatti, sulle tecniche di cottura e di tirar il lustro, sull’uso degli stessi, sull’importanza e sulla circolazione delle stampe e sulla diffusione della letteratura classica come motivo ispiratore per i soggetti iconografici”.
E’ stata la voce di Letizia Piva ad accompagnare i ragazzi all’ascolto di quelle pagine delle Metamorfosi di Ovidio ritratte con abilità dall’Avelli nelle sue opere più belle, insieme ai soggetti della storia antica e alle allegorie politiche con cui, sempre dalla parte del Della Rovere, inveiva contro la corruzione di Roma o sperava nella pace.
“Conoscere ed approfondire la propria cultura d’origine è – dice la stessa Letizia Piva - uno degli aspetti fondamentali per costruire, nei giovani e non solo, la propria identità. La città di Rovigo porta nella sua storia e nel mondo alcune eccellenze studiate dalle più prestigiose Istituzioni culturali e Xanto Avelli è sicuramente una di queste eccellenze”.
Le due giornate di formazione, che hanno visto coinvolti anche il Prof. Gianluca Forgione dell’Università di Ferrara e la ricercatrice Maria Lucia Menegatti con lo scopo di conoscere meglio l’artista e approfondire il contesto storico – sociale del ceramista Xanto Avelli, sono state anche l’occasione per apprezzare i lavori dei ragazzi, che - come riporta Letizia Piva - “hanno aderito al progetto e agli incontri con slancio e interesse donando una grande speranza a chi fa della cultura la propria vita e dona bellezza a loro stessi e al progetto” e sono stati impegnati da settembre scorso, a riprodurre e reinterpretare in chiave moderna il piatto dedicato a Ero e Leandro, conservato al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo.
Soddisfazione ha espresso Anna Maria Pastorelli, dirigente del “Celio-Roccati”, da subito disponibile ad accogliere la proposta della Fondazione Rovigo Cultura. “Si tratta – ha detto- di un’occasione preziosa per i nostri ragazzi di crescere e di fare esperienza del territorio. E per la città di investire in ciò che di più fruttuoso esiste, ovvero i giovani”.
Anche il presidente di Minimiteatri, Ruggero Zambon, ha espresso il suo entusiasmo : ”è stato emozionante vedere i ragazzi appassionarsi al lavoro del ceramista, scoprirne i misteri, le modalità di lavoro, e rendersi disponibili a lasciarsi accompagnare dalle parole di Micol Andreasi e Letizia Piva in un viaggio nel tempo profondo e affascinante”. A conclusione delle giornate, Minimiteatri ha ricordato l’impegno della Fondazione Rovigo Cultura per la valorizzazione di Xanto Avelli con questo progetto poliedrico, costruito con il coinvolgimento di università, istituti culturali e associazioni nazionali ed internazionali, che si svolgerà nell’arco del 2023 fra Rovigo e Urbino.
Per informazioni: info@minimiteatri.it Facebook: Minimiteatri Instagram: Minimiteatri
Ufficio Stampa: Studio Pierrepi di Alessandra Canella Via delle Belle Parti, 17 - 35141 Padova (Italy) www.studiopierrepi.it Referente: Federica Bressan - mob: 333-5391844; e-mail: ufficiostampa@studiopierrepi.it
Letizia E. M. Piva
in
Avelli tra noi
L’educational di Minimiteatri per la valorizzazione della figura di Xanto Avelli
FRANCESCO XANTO AVELLI - UN ARTISTA MONDIALE
Progetto di Fondazione Rovigo Cultura
“Avelli tra noi” è l’educational di Minimiteatri per la valorizzazione della figura di Xanto Avelli nelle scuole secondarie di secondo grado all’interno del progetto “Francesco Xanto Avelli. Un artista mondiale”
della Fondazione Rovigo Cultura
“Xanto Avelli fu il “figulo” che portò il nome di Rovigo nelle più autorevoli corti del Rinascimento, egli incarnò quell’ideale di uomo di corte descritta da Baldassarre Castiglione nel suo “Cortegiano”. A raccontarlo è stata Micol Andreasi, docente di Lettere e storica dell’Arte, che intervenuta insieme a Letizia Piva, direttore artistico di Minimiteatri, all’incontro-conferenza sulla figura di Xanto Avelli per gli studenti e per i docenti del Liceo Artistico Roccati di Rovigo. L’evento, curato da Minimiteatri, rientra in una serie di proposte per la città messe a punto da Elena Busson, Vice Presidente della Fondazione Rovigo Cultura, nell’ambito del progetto “Francesco Xanto Avelli un artista mondiale”, per rendere omaggio e far conoscere uno degli artisti di ceramiche rinascimentali più prolifico di sempre. Un uomo colto che non si limitò a disegnare sui piatti o sulle tazze, ma compose 44 sonetti in lode al suo signore, il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere, e non smise mai di autografarsi come “da Rovigo”. Lo stile dei suoi piatti, l’inconfondibile grafia con cui a partire dal 1530 li autografava e con cui sul piede di ognuno indicava con pochi versi il soggetto ritratto, i 44 sonetti e pochissimi documenti d’archivio, è tutto ciò che si possiede dell’origine, della formazione, della carriera del nostro Xanto. Non sufficiente per rispondere alle ancora tante domande sul suo conto, ma abbastanza per riconoscerne e apprezzarne lo straordinario talento al servizio della casata dei Della Rovere.
“Voler conoscere Xanto – secondo Micol Andreasi, docente Progetto Avelli fra noi – significa aprire infinite finestre: sulla cultura e sullo stile di vita delle corti rinascimentali, sulla triste situazione politica ed economica della Rovigo tra la fine del ‘400 ed i primi anni del ‘500, sull’arte del dipingere sui piatti, sulle tecniche di cottura e di tirar il lustro, sull’uso degli stessi, sull’importanza e sulla circolazione delle stampe e sulla diffusione della letteratura classica come motivo ispiratore per i soggetti iconografici”.
E’ stata la voce di Letizia Piva ad accompagnare i ragazzi all’ascolto di quelle pagine delle Metamorfosi di Ovidio ritratte con abilità dall’Avelli nelle sue opere più belle, insieme ai soggetti della storia antica e alle allegorie politiche con cui, sempre dalla parte del Della Rovere, inveiva contro la corruzione di Roma o sperava nella pace.
“Conoscere ed approfondire la propria cultura d’origine è – dice la stessa Letizia Piva - uno degli aspetti fondamentali per costruire, nei giovani e non solo, la propria identità. La città di Rovigo porta nella sua storia e nel mondo alcune eccellenze studiate dalle più prestigiose Istituzioni culturali e Xanto Avelli è sicuramente una di queste eccellenze”.
Le due giornate di formazione, che hanno visto coinvolti anche il Prof. Gianluca Forgione dell’Università di Ferrara e la ricercatrice Maria Lucia Menegatti con lo scopo di conoscere meglio l’artista e approfondire il contesto storico – sociale del ceramista Xanto Avelli, sono state anche l’occasione per apprezzare i lavori dei ragazzi, che - come riporta Letizia Piva - “hanno aderito al progetto e agli incontri con slancio e interesse donando una grande speranza a chi fa della cultura la propria vita e dona bellezza a loro stessi e al progetto” e sono stati impegnati da settembre scorso, a riprodurre e reinterpretare in chiave moderna il piatto dedicato a Ero e Leandro, conservato al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo.
Soddisfazione ha espresso Anna Maria Pastorelli, dirigente del “Celio-Roccati”, da subito disponibile ad accogliere la proposta della Fondazione Rovigo Cultura. “Si tratta – ha detto- di un’occasione preziosa per i nostri ragazzi di crescere e di fare esperienza del territorio. E per la città di investire in ciò che di più fruttuoso esiste, ovvero i giovani”.
Anche il presidente di Minimiteatri, Ruggero Zambon, ha espresso il suo entusiasmo : ”è stato emozionante vedere i ragazzi appassionarsi al lavoro del ceramista, scoprirne i misteri, le modalità di lavoro, e rendersi disponibili a lasciarsi accompagnare dalle parole di Micol Andreasi e Letizia Piva in un viaggio nel tempo profondo e affascinante”.
A conclusione delle giornate, Minimiteatri ha ricordato l’impegno della Fondazione Rovigo Cultura per la valorizzazione di Xanto Avelli con questo progetto poliedrico, costruito con il coinvolgimento di università, istituti culturali e associazioni nazionali ed internazionali, che si svolgerà nell’arco del 2023 fra Rovigo e Urbino.
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