La Scienza delle Donne nel Settecento degli uomini
CRISTINA ROCCATI
LA SCIENZA DELLE DONNE NEL SETTECENTO DEGLI UOMINI
Spettacolo teatrale – NUOVA PRODUZIONE
con
FRANCESCA TRES, PAOLO ROSSI
e con MARINO BELLINI
oggetti scenici di SILVIA BORDON
drammaturgia e regia di LETIZIA E. M. PIVA
Lo spettacolo è dedicato alla figura di Cristina Roccati (Rovigo, 1732 – 1797), la donna che “osò” studiare fisica.
Studiosa, in particolare di fisica, e poetessa, fu la prima donna a seguire corsi universitari regolari e a laurearsi, nel 1751, dopo tale percorso, all’Università di Bologna, divenendo così la terza donna laureata al mondo, dopo Elena Cornaro Piscopia (Università di Padova, 1678) e Laura Bassi (Università di Bologna, 1732) che però avevano seguito studi privati.
Cristina Roccati inizia il suo percorso con l’agio di una famiglia benestante che sosteneva il suo essere donna fuori dal comune; tale percorso, però, doveva presto interrompersi a causa delle malversazioni del padre che fa cadere in disgrazia la famiglia. La Roccati si trova in condizioni di necessità, ma mai perderà la sua dignità e il suo coraggio.
La drammaturgia di Letizia E. M. Piva prende avvio dalla consultazione delle lezioni autografe conservate all’Accademia dei Concordi di Rovigo e ne mette in scena alcune parti, incastonandole in un testo che racconta sia l’ascesa che la caduta, sia l’entusiasmo che la stanchezza, sia la studiosa che la donna.
Oltre a Cristina, è in scena un secondo personaggio, il domestico: presenza di pura invenzione che, però, nel suo essere quotidianamente presente al fianco di lei, fa emergere lati privati della personalità di una donna davvero fuori dal comune.
Francesca Tres
Marino Bellini
Paolo Rossi
in
Cristina Roccati
La Scienza delle Donne nel Settecento degli uomini
CRISTINA ROCCATI
LA SCIENZA DELLE DONNE NEL SETTECENTO DEGLI UOMINI
Spettacolo teatrale – NUOVA PRODUZIONE
con
FRANCESCA TRES, PAOLO ROSSI
e con MARINO BELLINI
oggetti scenici di SILVIA BORDON
drammaturgia e regia di LETIZIA E. M. PIVA
Lo spettacolo è dedicato alla figura di Cristina Roccati (Rovigo, 1732 – 1797), la donna che “osò” studiare fisica.
Studiosa, in particolare di fisica, e poetessa, fu la prima donna a seguire corsi universitari regolari e a laurearsi, nel 1751, dopo tale percorso, all’Università di Bologna, divenendo così la terza donna laureata al mondo, dopo Elena Cornaro Piscopia (Università di Padova, 1678) e Laura Bassi (Università di Bologna, 1732) che però avevano seguito studi privati.
Cristina Roccati inizia il suo percorso con l’agio di una famiglia benestante che sosteneva il suo essere donna fuori dal comune; tale percorso, però, doveva presto interrompersi a causa delle malversazioni del padre che fa cadere in disgrazia la famiglia. La Roccati si trova in condizioni di necessità, ma mai perderà la sua dignità e il suo coraggio.
La drammaturgia di Letizia E. M. Piva prende avvio dalla consultazione delle lezioni autografe conservate all’Accademia dei Concordi di Rovigo e ne mette in scena alcune parti, incastonandole in un testo che racconta sia l’ascesa che la caduta, sia l’entusiasmo che la stanchezza, sia la studiosa che la donna.
Oltre a Cristina, è in scena un secondo personaggio, il domestico: presenza di pura invenzione che, però, nel suo essere quotidianamente presente al fianco di lei, fa emergere lati privati della personalità di una donna davvero fuori dal comune.
Cast artistico
Francesca Tres
Paolo Rossi
Marino Bellini
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